mercoledì 6 dicembre 2017

ANNA MARIA TURI 'Emanuela nell'abbraccio dell'Islam?




ANNA MARIA TURI
'Emanuela nell'abbraccio dell'Islam? 
Sufismo e Jihad della donna dai mille volti' 
(edizioni Segno)

 6 dicembre 2017 H. 18.30
Centro Russia Ecumenica di Borgo Pio 
Roma
intervengono:
Alessandro Meluzzi
Salameh Ashour
Antonio Parisi 

Antonio Parisi - Salameh Ashour - Anna Maria Turi - Alessandro Meluzzi


Roma, 2 dic. (AdnKronos)

Caso Orlandi: si riaffaccia la pista islamica intorno alla scomparsa di Emanuela, la figlia di un dipendente del Vaticano di cui si sono perse le tracce dal 22 giugno 1983. L'ipotesi viene sostenuta da Anna Maria Turi, giornalista autrice del volume 'Emanuela nell'abbraccio dell'Islam? Sufismo e Jihad della donna dai mille volti' (edizioni Segno) che sarà presentato a Roma il prossimo 6 dicembre, alle 18.30, al Centro Russia Ecumenica di Borgo Pio dall'Imam e capo dei Palestinesi di Roma e del Lazio Salameh Ashour, da Antonio Parisi, giornalista, e da Alessandro Meluzzi.

"L'assunto che Emanuela Orlandi sia viva - scrive l'autrice nella prefazione - deriva dalle dichiarazioni di alcune persone autorevoli, da me consultate e dalle confidenze di un uomo di un servizio straniero di intelligence. Attorno alle dichiarazioni e alle informazioni che ho ricevuto nel corso degli ultimi quindici anni si sono sviluppate le mie ricerche a Roma, in Turchia e infine in Marocco, con molti viaggi in quest'ultimo Paese".

Secondo l'autrice, cui si deve una precedente pubblicazione nel 2011, Emanuela Orlandi sarebbe viva e le sue tracce porterebbero ad imboccare la strada dell'Islam. In base ad una informazione ricevuta lo scorso luglio, La Turi spiega che Emanuela avrebbe "cambiato connotati, anche le impronte digitali". La "storia che narro - spiega nel nuovo libro - non poggia su una teoria più o meno logica elaborata a tavolino, e tanto meno su un'ipotesi plausibile, o su un personale convincimento, ma è la semplice relazione di fatti concreti relativi al 'caso Orlandi' dei quali, nella mia indagine, sono stata resa partecipe e testimone".
L'autrice del nuovo volume su Emanuela Orlandi, ricordando la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sulla sparizione della Orlandi del 2015, scrive: "Per quanto riguarda la mia indagine, essa fu a suo tempo relazionata, con nomi e cognomi che non avevo reso di pubblico dominio, in una memoria consegnata ai magistrati titolari dell'inchiesta, ma i soggetti da me segnalati erano religiosi e religiose, quindi soggetti delicati, soprattutto se cittadini vaticani per i quali si sarebbe dovuto percorrere un particolare iter, e la magistratura fra l'altro non intervenne per la sopraggiunta archiviazione del caso".
































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