martedì 11 marzo 2014

8 marzo 2014 IL MANDIR DELLA PACE

8 MARZO 2014
IL MANDIR DELLA PACE



L'evento e' promosso ed organizzato da

Maria Gabriella Lavorgna

Pres. della Fondazione Mandir della Pace 

in collaborazione con
Giovanna Canzano

con intervento dell'attrice
Serena Bennato

con
Maria Grazie Maria Grazia Di Marzio
Anna Laura Chierichetti
Roberta Ulivari


con interviste e registrazione degli atti in web.

RISTORANTE JAYA SAI MA

Via Angelo Bargoni, 54 
(Viale Trastevere di fronte Ministero P.I.)

Domenica 9 marzo 2014 - ore 19


Serena Bennato



 Giovanna Canzano - Anna Laura Cherichetti - Roberta Ulivari



 Roberta Ulivari - Anna Laura Cherichetti - Maria Grazia Di Marzio

 Gabriella Lavorgna

 Maria Grazia Di Marzio - Giovanna Canzano




Roberta Ulivari - Anna Laura Cherichetti - Maria Grazia Di Marzio




Donne protagoniste dell'evoluzione sociale nel terzo millennio

di Gabriella Lavorgna



“ Le donne , concettualmente destinate al ruolo di madri e come tali preposte all’educazione ed alla formazione, rappresentano da sempre il vero pilastro della famiglia , della nazione e della religione, artefici quindi dell’evoluzione sociale dell’intero genere umano. Il loro contributo ,che sia di natura spirituale, culturale ma anche socio-politica, etica ed economica, riveste il delicato compito di indirizzare ,in pieno arbitrio, le proprie energie ,positive o negative, in una direzione o in un’altra. In un’epoca di grandi trasformazioni ,come quella che stiamo vivendo, si ha bisogno di individuare modelli e punti di riferimento tali da costituire motivi di imitazione utili , per costruire un nuovo mondo di pacificazione interiore, fondando su valori di respiro universale.
 Le donne sono le artefici della casa, della nazione e del mondo. Esse sono le madri che formano la generazione a venire e devono quindi custodire nei loro cuori l'anelito spirituale verso la luce della Verità , l’Amore, la Saggezza. Il Principio Femminile è il fondamento su cui deve essere costruito un mondo pacifico e felice. Quando le donne sono sincere, coraggiose, gentili e compassionevoli, il mondo può avere un'era di pace e gioiaLa donna, in quanto procreatrice della vita, rappresenta la personificazione dell’Energia primaria, permeata di Energia Divina; non è quindi per sua natura certamente una creatura debole o inferiore, ma al contrario possiede tutti i relativi attributi ,  è forte , paziente e piena d’amore. Il suo grado d’autocontrollo è raramente eguagliato dall’uomo. Una donna sapiente, istruita, piena d’amore e attenta sempre a valutare se le sue parole e le sue azioni sono conformi al Dharma(la rettitudine), arreca gioia e prosperità alla famiglia. La donna è il pilastro della famiglia e della religione. Può infondere e alimentare la fede- come pure sradicarla o distruggerla- perché possiede un’attitudine naturale alle  discipline spirituali. Una donna di “fede”, in linea con i grandi valori  etici  Universali, può guidare l’uomo lungo il “sentiero divino” tramite  la preghiera e la meditazione, trasferendo in maniera concreta Pensiero, parola e azione.La donna istruita favorisce la diffusione della rettitudine nel mondo perchè dove c’è cultura c’è Pace. La sua istruzione deve mirare a farne un essere ideale e, proprio per questo, va costruita sulle fondamenta della discriminazione spirituale.La donna può impadronirsi di qualsivoglia settore della scienza moderna, purché non dimentichi la connessione corpo-mente-spirito per un salto evolutivo di coscienza, e l’interesse per le discipline spirituali che sviluppano la visione interiore. Il progresso, sia della nazione sia della comunità e della famiglia si basa sulla giusta istruzione delle donne. La persona che ha ricevuto un’educazione deve essere in grado di vivere nella gioia del Sé, senza lasciarsi coinvolgere dalle circostanze esterne. Deve inoltre aver afferrato lo scopo dell’esistenza ed essere consapevole della disciplina che conduce alla Realizzazione che il Tutto è interconnesso con la Fonte , per  essere figli di un unico Padre, gocce di un unico Oceano.L’educazione della donna va offerta secondo un piano ben preciso, nel senso che la donna deve essere preparata a capire i problemi della nazione, affinché, nei limiti delle sue capacità, possa dare il suo contributo al Paese, alla comunità, alla famiglia.  
La donna, è stata è e sarà sempre la spina dorsale del progresso, il cuore della nazione, anzi il suo stesso respiro vitale. Nello spettacolo della vita le è stato assegnato il ruolo più sacro e importante, vale a dire la missione di stabilire i criteri della rettitudine e dell’etica, nonché la preparazione morale e spirituale dei figli. Se la madre è virtuosa e rispettosa della morale, anche i figli saranno morali e seguiranno automaticamente e vantaggiosamente il suo esempio. Ecco perché l’educazione della donna, rispecchiandosi nel suo modo di agire, determina l’ascesa o il declino della società.
Se le donne  sono dotate di buone qualità e se queste qualità si uniscono alle buone azioni e alle buone abitudini, al rispetto della Legge Eterna e alla disciplina spirituale, allora dovunque vadano, la loro educazione sarà valida e vantaggiosa per la società.
La donna, indipendentemente dal tipo e dal valore dei suoi studi, nonché dal livello sociale suo e del marito, deve essere profondamente convinta che il vero fascino consiste in un buon carattere, che la moralità è l’anima stessa della femminilità, il pudore è la forza vitale e la Verità un dovere quotidiano. Deve piantare nel cuore i semi dell’Amore  Universale, coltivare l’umiltà e seguire strettamente il Dharma(la Rettitudine), sia in campo religioso che morale e fisico, nella convinzione che esso rappresenta l’essenza d’ogni processo educativo.
Le madri sono le artefici della fortuna della nazione perché esse plasmano le forze della sua anima. Com'è la madre così è il progresso della nazione. Se le madri avranno cura delle loro famiglie, proteggeranno la nazione.
Educazione alla pace
Un permanente processo di educazione alla pace esige programmi educativi che promuovano la ‘cultura della vita’, incluso il rispetto per la dignità umana, l’armonia, la pace, la giustizia e i diritti umani,. Non si può sognare un’era di pace senza assumere l’esigenza di costruire comunità caratterizzate dallo spirito di servizio e dalla condivisione delle risorse. "Una delle finalità principali dell’educazione alla pace è la formazione di un uomo <non violento>, che abbia cioè fiducia in sé e negli altri; che sappia intervenire in modo creativo e personale nella realtà che lo circonda per modificarla nel senso dell’umano; che si impegni a risolvere attivamente i conflitti senza violenze e prevaricazioni, ma facendo leva sulle risorse costruttive già presenti, sviluppandone altre; che sappia operare nel quotidiano con collegamenti più ampi nella dimensione mondiale, che sia sempre alla ricerca della verità senza darla per scontata o rivendicandone l’esclusivo possesso. Per insopprimibile dimensione etico- politica, l’educazione alla pace è sempre, al contempo, educazione al cambiamento e alla giustizia, alla solidarietà e alla convivialità planetaria delle culture e dei popoli".
Alle donne quindi che danno e preservano la vita ai giovani, che ereditano un mondo profondamente perturbato, il compito di un rinnovamento eco-spirituale.L’obiettivo è la crescita personale, spirituale ed evolutiva che ciascuno realizza con strumenti che gli sono appropriati, operando con impegno etico e creativo in tutti gli ambiti della vita sociale,culturale e politica per:

 -favorire una presa di coscienza delle cause profonde della distruzione progressiva della biosfera e dell’armonia nella vita umana; di propagare una filosofia eco-spirituale che inserisca l’essere umano nella centralità dell’universo, lo riunisca agli altri esseri umani al di là delle barriere religiose e sociali; di suscitare l’adesione a uno sviluppo diverso che rechi speranza ad ogni èssere umano, in tutti gli aspetti della sua vita e dove ognuno possa contribuire con la sua forza creatrice.

- per dare un senso eco-sociale  in modo da realizzare i diritti fondamentali di tutti gli uomini e di tutte le minoranze e di proteggere, attraverso leggi rigorose, la na­tura, l’acqua, l’aria, le piante e gli animali.

-Per elaborare teorie economiche dove la razionalità umana e  ecologica prevalga sulle cieche “leggi” del mercato, del profitto e della crescita economica illimitata.

-Per sviluppare la ricerca ecologica e di inventare tecniche che rispettino la vita, le leggi sistemiche che la regolano, privilegiando le molteplici forme di energia solare, , i prodotti biodegradabili o riciclabili e
di produrre alimenti esenti da residui chimici.

-per sviluppare una medicina che non consideri il corpo umano come un ricettacolo di prodotti chimici ma di risvegliare nei pa­zienti il senso di responsabilità nei confronti della loro salute, richia­mando la loro attenzione sulle cause e non solo sui sintomi delle loro malattie, mettendo in relazione il proprio  stile di vita e salute in connessione corpo-mente-spirito;

-Per realizzare ambienti abitativi che siano  favorevoli allo sviluppo delle relazioni sociali e alla convivenza delle diverse clas­si d’età, affinché gli anziani ritrovino la loro utilità sociale, la loro digni­tà e la gioia di assistere ai giochi dei bambini;

-Per sviluppare un’educazione alla Pace affinchè  venga inserito nella scuola pubblica , come materia di studio ,l’insegnamento dei Valori Umani e l’approfondimento delle differenti tradizioni religiose e spirituali ,appartenenti a tutto il genere Umano ,  al fine di risvegliare la consapevolezza della centralità dell’Essere”, quale emanazione di un’unica matrice che è l’Assoluto;

-Ed infine per considerare la loro capacità di lavoro come Servizio alla Comunità, che permetta lo sviluppo della qualità della vita, essendo questa meta più importante dell’aspirazione alla ricchezza ma­teriale e al potere.

Donne sul sentiero della pace
Madre Teresa di Calcutta, grande ambasciatrice di pace, seminava pace nei cuori dei suoi poveri. Con le sue parole emblematiche "Works of love are works of peace" ( i lavori d’amore sono lavori di pace), M. Teresa, ha conosciuto il segreto di far nascere la pace in molti cuori.

"Signore,

tu sai che non mi occupo di armi.
Desidero soltanto
Essere tuo strumento
Nel portare pace al mondo.
Mio Signore,
dove c’è la pace
le armi non hanno importanza.
Dove c’è la pace
La gente si può amare
Come tu ci ami.
Dacci la pace,
o Signore
e fa che le armi siano inutili
in questo mondo meraviglioso".




Sei una strega se…
Di Maria Grazia di Marzio

La strega è una donna dedita all’esercizio di un’arte occulta, esperta di magie e incantesimi, dotata di poteri di guarigione e distruzione, presente in innumerevoli culture, copre tutte le sfaccettature del variegato universo femminile, ed è proprio all’interno di questo mondo che voglio addentrarmi: varcherò i confini extradimensionali e quando mi troverò dall’altra parte, sarò vigile e accorta.


“ABRACADABR  ABRACADAB ALOHOMORA” è la formula magica per aprire la porta…”ZAMPA DÌ GALLINA, RUGHE DÌ PROLATTINA, CREMA ALLA CHERATINA, VOGLIO PARTIRE QUESTA MATTINA”. Pronuncio la frase, di fronte al contenuto melmoso di un pentolone di ghisa nero e subito dopo, inizia a formarsi una bolla che cresce sempre più, fino a inglobarmi completamente. Alla fine mi siedo comodamente nella mia bolla-navicella ed ha inizio il viaggio verso l’extramondo.
Nel corso della fantastica spedizione, penso al pessimo luogo comune, di origine mediovale, giunto intatto fino ad oggi che sostiene che le donne sono più facilmente soggette a cedere alla tentazione del maligno. L’origine malsana di tale oscenità deriva dalla profonda misoginia insita nelle culture maschiliste. Tale convinzione non è soltanto un patrimonio degli ambienti clericali ma anche di quelli laici: la misoginia (dal greco miseo odiare e gyne donna) è un’esagerata avversione, da parte degli uomini nei confronti delle donne, il maschilismo invece, è un atteggiamento mentale che determina azioni molto faziose a favore dei maschi. Durante l’immaginario volo, capita di vedere degli esseri umani che si muovono lungo le strade delle città, avvolti dalla testa ai piedi in curiose tuniche nere, “poverelli” penso “con il caldo che fa!” tuttavia li guardo con noncuranza, perché l’attenzione si sposta sulle mie antenate: le streghe.
Secondo la tradizione esse s’incontravano nei campi o nei boschi la notte del sabato sulla domenica e rendevano omaggio al diavolo. Migliaia di donne hanno affermato di avervi preso parte, con la speranza di una grazia che le liberasse dalle divine torture. Nei sabba, le donne riferivano al “maligno” rigorosamente maschile, le attività malefiche svolte durante la settimana: vampirismo, pedofilie, profanazioni di tombe e omicidi. Dopodiché si lanciavano in licenziosità di ogni genere.
Il seguente brano è tratto dal famoso testo del 1608, il “Compendium maleficarum" (il Manuale dei malefici) di F.M. Guaccio.
Si parla dei convegni tra streghe e diavoli, appunto i famigerati sabba.
Una cosa che ritengo vera è che le streghe sono trasportate, ogni tanto, dal demonio da un luogo all’altro, su un caprone o su un altro animale fantasmagorico, il quale tenendone sul dorso più d’una le conduce alla nefanda adunanza. Occorre però sapere che, prima di recarsi al sabba, esse si spalmano sul corpo un unguento composto di sostanze ignobili, quali il grasso di bambini uccisi, e, così unte, sogliono viaggiare su un bastone, una scopa, una canna, un forcone, una conocchia, cavalcando i quali si portano da una località all’altra; Una volta insieme, queste figlie del diavolo, accendono un falò tetro e pauroso e il demonio, presiedendo la congrega in forma di mostro o di cane orripilante, siede in trono, ed esse vanno ad adorarlo. Le streghe non adorano il demonio, però, sempre allo stesso modo. A volte piegano supplici le ginocchia, altre volte stanno ritte, ma volgendogli le spalle, o supine a gambe in su e a testa all’indietro, il modo che il mento guardi il cielo. Gli offrono candele nere come la pece o il cordone ombelicale dei neonati..”

Mi è venuta la pelle d’oca! Oggi per fortuna con la modernità queste cose non si fanno più, forse! Oggi ti dicono che sei una strega buona, se: guardi la luna, parli con le piante, leggi le carte degli angeli e i tarocchi, canalizzi l’energia universale, pratichi il reiki, lo yoga, lo zen, la magia wicca, la pranoterapia e leggi i cristalli o qualsiasi altra cosa che appartenga alla “new age”, una nuova era, tendente allo spiritualismo che raccoglie molte discipline di natura diversa: religiose, filosofiche, esoteriche, psicologiche e terapeutiche. Oppure sei una strega cattiva se: pratichi la magia nera, esegui fatture malefiche, legamenti d’amore, incantesimi, malocchi, parli con le tenebre, pratichi la negromanzia ed esegui rituali satanici. Tutto questo appartiene al mondo dal “principio!” Gli esseri umani hanno da sempre la possibilità di lasciarsi sedurre dal male oppure di indirizzare le proprie energie spirituali per finalità benefiche. La magia non è né buona ne cattiva, la distinzione è un concetto culturale che è stato manipolato dagli strumenti di potere per i propri scopi.
Ho la sensazione ma posso anche sbagliare che questi due grandi blocchi, si orientano su un solo obiettivo: distrarre dall’effettiva capacità di avere una personale coscienza e un’intima forza centrata solo su se stessi. Nel passato le streghe non erano funzionali al sistema di potere maschile, perché erano donne predittive e ricche d’intuito, conoscevano le erbe officinali e i rimedi naturali per curare le malattie, per questo dovevano essere eliminate; infatti, mentre i roghi illuminavano le notti, scendeva il buio sul libero pensiero e sulla conoscenza. Oggi le società evolute, dai grandi e forti poteri, pensano che non sia carino arrostire le persone in una pubblica piazza e quindi per liquefare e plasmare i cervelli umani, nelle stanze di laboratori speciali, si elaborano artificiosi sistemi di controllo di massa. Questi stratagemmi applicati ai dispositivi di comunicazione: cinema, radio, giornali, libri, ma soprattutto la televisione,  hanno una tale forza ipnotica, da orientare le scelte e il pensiero delle persone. Di conseguenza la diffusione di discipline e filosofie, sotto un’unica e generica campana, la new age appunto, è quanto di più utile allo scopo.
Comunque non è di questo che voglio parlare ma delle fattucchiere, delle megere che per sopravvivere diventano befane, fate, maliarde e seduttrici, sempre pronte a studiare espedienti per catturare i favori di questo o quell’altro maschietto. Contrariamente ad una tradizione di rivolta secolare, rappresentata dalla forte e potente Lilith, la primogenita del mondo magico femminile che pur di non sottomettersi all’autorità maschile, con cui era impossibile stare alla pari, è stata asservita a tutte le connotazioni negative: adulterio lussuria e stregoneria, fino a essere identificata in un demone malvagio. Dopo di lei, un’infinita produzione storico artistico letterario di donne perfide, in perenne lotta per la conquista del potere oppure vittime di amori tormentati:Circe, Lady Macbeth, Morgana, Medea.
Il contrario della terrificante Lilith e delle sue consorelle, trova riscontro in una candida e misericordiosa figura femminile che tutto abbraccia e protegge, con sopportazione, sottomissione e dedizione, elementi quanto mai idonei per disegnare donne perfettamente inserite in un mondo dominato dal maschilismo. La massima espressione di una signora di tale purezza, nella cultura religiosa cattolica cristiana occidentale è la Madonna. Questa figura femminile, dedita al bene dell’umanità attraverso le sue condotte magiche e il richiamo a figure angeliche ataviche, rafforza il culto della cosiddetta magia bianca che evoca solo santità e benefici. Nelle rappresentazioni convenzionali è piena di luce celestiale e con espressioni d’immensa beatitudine; simbolizza un modello da imitare proprio nella vita di tutti i giorni, dove il contrasto tra il maschile e femminile trova la sua massima espressione. Siamo ancora ben lontani da un mondo alla pari e i media e le istituzioni, veicoli imponenti delle società, alimentano e protraggono questa visione. E’ l’eterna contrapposizione tra il bene e il male, tra il buono e cattivo che non finirà mai. La comprensione di una tale macchinazione non è né facile né indolore e forse essere una strega oggi come ieri, vuol dire aver intrapreso un cammino cognitivo verso il risveglio della propria coscienza.

Di Giovanna Canzano
8 marzo 2014

8 MARZO - Una ricorrenza che non merita falsità

Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”. George Orwell, 1984

Iniziamo col dire che “La festa della donna” è in realtà “La giornata internazionale della donna” che ricorre l’8 marzo di ogni anno in memoria delle conquiste ottenute dalle donne nel corso degli anni e per ricordare l’importanza della lotta alle discriminazioni e alle violenze. Il primo paese ad introdurre la ricorrenza sono stati gli Usa nel 1909, a seguire alcuni paesi europei nel 1911. L’Italia rese istituzionale la ricorrenza della Giornata internazionale della donna nel 1922.

Era il 1908 e il mondo stava per vivere una tragedia che diventerà poi simbolo della lotta per l’emancipazione della donna. 
8 marzo del 1908, in un’azienda tessile di New York, la Cotton, un gruppo di lavoratrici fece un lungo sciopero contro le condizioni inaccettabili di lavoro alle quali erano costrette. La protesta delle lavoratrici continuò per diversi giorni fino all’8 marzo, appunto, giorno in cui i proprietari dell’azienda decisero di bloccare le uscite dello stabilimento. L'assenza di sistemi di sicurezza e le pessime condizioni di lavoro causano un grave incendio nell’industria tessile, che era una fabbrica ad alta concentrazione di lavoratrici. L’incendio portò alla morte 146 persone, di cui, 129 donne, delle quali, la maggior parte erano donne immigrate, che erano rimaste imprigionate nella fabbrica.
Mr. Johnson, il proprietario, usava chiudere le porte durante l'orario di lavoro, per impedire agli operai di uscire.
In ricordo della tragedia, sin dagli anni immediatamente successivi al suo accadimento, negli Stati Uniti si organizzano celebrazioni per commemorarla.
Presto l'importanza di questa data, 8 marzo, varca i confini americani: si diffonde in tutto il mondo grazie alle associazioni femministe e diventa il simbolo dei maltrattamenti che la donna ha dovuto subire, ma anche il punto di partenza del proprio riscatto.

Nel secondo dopoguerra, l'UDI, Unione Donne Italiane, sceglie un fiore per questa ricorrenza: la mimosa, profumatissima e impalpabile, povera e selvatica, ma che subito si carica di una precisa connotazione politica. Sin dal momento della loro scelta, i grappoli gialli delle mimose diventano il simbolo delle donne e del loro combattere insieme.

Ma questo sembra piuttosto un momento molto significativo preso a simbolo di un percorso che inizia da lontano. Il 28 febbraio del 1909 il partito socialista americano dopo anni di discussioni organizzò un’importante manifestazione in favore del voto alle donne. Le proteste e gli scioperi che le donne portarono avanti per due anni rivendicando migliori condizioni di lavoro portarono nel 1910 il governo a prendere in considerazione la creazione di una giornata dedicata alla donna.

In Italia la Festa della Donna fu commemorata per la prima volta nel 1922, ma bisognerà aspettare il 1945 quando l’Unione Donne in Italia diede alla manifestazione un peso maggiore celebrando la giornata della Donna nei territori del Paese liberati dall’invasore tedesco. La giornata della Donna in Italia ha assunto come suo simbolo il tipico fiore giallo che fiorisce i primi di marzo: la mimosa.

8 MARZO 2014: Rispediamo al mittente le offese alle donne

Aiutiamo le donne che accettano pregiudizialmente le offese

Bibbia CEI, Qoelet (ex Ecclesiaste) VII, 26
"Trovo che amara più della morte è la donna, tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso." 
Bibbia, Levitico
"Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l'immondezza mestruale. Se uno ha un rapporto con una donna durante la sua immondezza mestruale e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa ha scoperto la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro popolo." 
Bibbia, Levitico
"se una donna non vuole velarsi il capo, si tagli i capelli! Ma, se per una donna è vergognoso tagliarsi i capelli o essere rasata, si copra col velo. L'uomo invece, non deve velarsi, essendo egli immagine e riflesso di Dio; mentre la donna è riflesso dell'uomo."
San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XIV, 34-35
"Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare, stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea." 
San Paolo, Lettera agli Efesini
"Le donne siano soggette ai propri mariti come al signore, perché il marito è il capo della donna, come Cristo è il capo della chiesa."San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XI
"L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio, la donna invece è gloria dell'uomo. E infatti non l'uomo deriva dalla donna,ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza."Sant'Odone di Cluny
"Se gli uomini potessero vedere quel che si nasconde sotto la pelle, la vista delle donne causerebbe solo il vomito. Se rifiutiamo di toccare lo sterco anche con la punta delle dita, come possiamo desiderare di abbracciare una donna, creatura di sterco?
Sant'Agostino, Sulla Concupiscenza, Libro I, cap.10
"Non può esserci dubbio che è più consono all'ordine della natura che l'uomo domini sulla donna, piuttosto che la donna sull'uomo. Questo è il principio che emerge quando l'apostolo dice, "La testa della donna è l'uomo" e, "Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti". Anche l'apostolo Pietro scrive: "Sara obbediva ad Abramo, chiamandolo padrone"San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica, Suppl., q.39, art.1
"dato che la donna è in uno stato di soggezione, segue che una donna non può ricevere gli Ordini sacramentali."
Sant'Agostino
"Le donne non dovrebbero essere illuminate o educate in nessun modo. Dovrebbero, in realtà, essere segregate poiché sono loro la causa di orrende ed involontarie erezioni di uomini santi."
San Giovanni Crisostomo
"La donna è male sopra ogni altro male, serpe e veleno contro il quale nessuna medicina va bene. Le donne servono soprattutto a soddisfare la libidine degli uomini."
Tertulliano, teologo cristiano
"La donna è un tempio costruito su una cloaca. Tu, donna, sei la porta del diavolo. E' a causa tua che il figlio di Dio ha dovuto morire, tu dovrai fuggire sempre in gramaglie e coperta di cenci."
Corano, Sura IV, 34
"Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, picchiatele."
Corano, Sura IV, 15
"Se le vostre donne avranno commesso azioni infami, confinate quelle donne in una casa senz'acqua né vitto finché non sopraggiunga la morte."
Corano, Sura V, 6 
"O credenti. Quando vi accingete alla preghiera lavatevi la faccia e le mani. Se avete toccato donne e non trovate acqua, cercate della polvere pulita e passatevela sulla faccia e sulle mani." 

TAPPE PRINCIPALI DELL’EMANCIPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA 
1678 Lucrezia Corano, giovane di vastissima cultura (parla correntemente sei lingue ed è studiosa di teologia e filosofia), diventa, per incarico della Repubblica di Venezia, la prima professoressa universitaria. 
1758 La bolognese Anna Morandi, occupa la cattedra di anatomia all‘Università di Firenze. Nei moti carbonari del 1821 si distingueranno le donne chiamate in codice „giardiniere“, ma si stratta soltanto di casi isolati, in generale, nelle donne si continua a vedere solo qualcuno da destinare a lla cura della casa e dei figli, da tenere lontano dalle attività politiche e sociali 1889 Viene fondato a Varese il primo sindacato femminile che difende i diritti delle tessitrici. 
1907 Entra in vigore la prima legge sulla tutela del lavoro femminile e minorile. La prima donna italiana, la torinese Ernestina Prola, ottiene la patente per la guida automobilistica. Maria Montessori fonda, nel quartiere popolare di S. Lorenzo a Roma, la prima „casa del bambino“. 1908 Anno di fondazione dell‘Unione di Azione Cattolica (UDACI), che cerca di opporsi alla laicizzazione della scuola e di promuovere la cultura femminile. 1912 Sulla scia della Lega Socialista, nata agli inizi del secolo, si costituisce l‘Unione Nazionale delle donne socialiste. Da qualche tempo esule in Italia, Anna Michailovna Kuliscioff, a fianco di Filippo Turati, lavora per inserire la donna nella vita politica e affinchè lo Stato riconosca i suoi diritti. Nel „Primo Congresso delle Donne Italiane“, al quale parteciparono tanto le donne cattoliche quanto le socialiste, le ideologie e le mete, però differiscono troppo fra loro e ciascun gruppo intraprende strade differenti, perseguendo obbiettivi diversi. 
1918 Nasce la Gioventù Cattolica, destinata a formare le giovani dall‘infanzia fino ai 30 anni alla vita religiosa e sociale. 
1931 Il Fascismo abolisce tutte le associazioni cattoliche e solo dopo la ferma presa di posizione di Pio XI, permetterà loro di vivere a condizione che esse abbiano solo uno scopo religioso. Tuttavia la seconda guerra mondiale, assai più della prima, porterà la donna, ad occupare anche posti di grande responsabilità civile. L‘apporto dato dalla donna alla Resistenza è stato spesso insotituibile. 
1945 Nascono il Centro Femminile Italiano (CIF) che si propone di ottenere la ricostruzione della Patria, devastata dalla guerra e impove rita già precedentemente dalla politica ambiziosa di Mussolini, attraverso la giusta valorizzazione delle risorse femminili, e l‘Unione Donne Italiane (UDI), propoaggine del Partito Comunista, che si proposne di coinvolgere attivamente le donne nella vita del Paese. Anche in Italia dopo Svezia (1866), Finlandia (1906), Norvegia (1909), Danimarca (1915), U.R.S.S. (1917), Inghilterra (1918), Stati Uniti (1920) e Francia (1945) fu riconosciuto alle donne il diritto di voto. 
1950 Viene emanata la prima legge che garantisce la conservazione del posto di lavoro per la lavoratrice madre. 
1951 Angela Cingolani, democristiana, è la prima donna sottosegretario d‘Italia. 
1958 E‘ approvata dal Parlamento, una legge, proposta dalla senatrice Lina Merlin (socialista), in cui sancisce la chiusura dei borde,,i, la legge che aveva lo scopo di eliminare dal Paese la piaga della prostituzione, mostra subito i suoi limiti, infatti la prostituzione del le famose „case chiuse“, si riversa nelle strade, non diminuendo affatto il giro di affari. 
1959 Nasce il Corpo di Polizia femminile. 
1961 Le donne possono intraprendere senza più ostacoli la carriera della magistratura e della diplomazia. 1963 Alle casalinghe viene riconosciuto il diritto alla pensione di invalidità e vecchiaia. 
1975 Entra in vigore il nuovo Diritto di Famiglia. 
1976 Per la prima volta in Italia una donna, la democristiana Tina Anselmi, assume la carica di Ministro di un settore piuttosto difficile: quello del Lavoro. 
1979 Leonilde Jotti (comunista) è eletta presidente della Camera dei Deputati Italiana. La francese Simone Weil, è eletta presidente del Parlamento Europeo. 

TAPPE PRINCIPALI DELL‘EMANCIPAZIONE FEMMINILE NEL MONDO 

1628 Papa Urbano II autorizza le suore dell’ordine delle Ors oline e delle Agostiniane a fondare scuole femminili per ovviare “all’ignoranza delle ragazze e alla corruzione dei costumi”. Negli stessi anni, la figlia adottiva di Montaigne, Marie Le Jars de Gournay (1566-1645), scrive un Trattato sull’uguaglianza degli uomini e delle donne e uno scritto Lamenti delle dame, che inquadra la sottomessa condizione femminile, anche nei ceti più nobili. 
1647 In Inghilterra Mary Astell propone la fondazione di una università femminile (poichè alle donne non è permesso frequentare le altre, esclusivo privilegio degli uomini), la proposta però fu bocciata. 
1785 Sarah Timmer riesce a fondare delle scuole specializzate di istruzione tecnica, che trovano la loro collocazione alla luce dello sviluppo industriale della Nazione Inglese.
1791 In Francia, Olympiè de Gounges prepara la „Dichiarazione dei diritti delle donne“. 
1832 Ancora in Francia Marie Rei ne Guindorf e Désirée Véret fondano il giornale „La donna libera“, redatto esclusivamente da donne. 
1835 Nasce in Inghilterra il movimento detto delle „suffragette“, perchè chiedono che il suffraggio, cioè il diritto di voto, dia veramente universale, esteso quindi anche alle donne. 
1865-70 Due donne inglesi, dopo aver ottenuto di essere ammesse a frequentare l‘Università, conseguono la laurea in medicina. 
1866 Per la prima volta in Europa, precisamente in Svezia, la donna viene ammessa al voto. 
1871 Nasce in Francia „l‘Unione Donne“ per iniziativa di Elisabeth Dimitriev, amica di Marx. E‘ una specie di camera del lavoro che si propone di raggruppare le donne secondo le categorie lavorative. 
1900 Viene approvata in Francia una legge che permette alle donne di esercitare la professione di avvocato. 
1920 Per la prima volta nella storia, una donna, Jea n Tardy entra a far parte di un ministero, il Ministero del Lavoro. 
1947 Viene eletta la prima donna Ministro della Francia: Madame Poins – Chapuis, che assumerà il dicastero della Sanità Pubblica. 
Nel 1945 le francesi avevano ottenuto finalmente di andare a votare. 
1963 Valentina Tereskova, russa, è la prima donna astronauta lanciata nello spazio. 
1966 Indira Gandhi diventa Primo ministro dell‘India; il fatto desta grande stupore, mai fino ad allora, una donna aveva ricoperto questo ruolo. 
1969 Golda Meir, ucraina emigrata negli Stati Uniti dalla Russia nel 1906, e stabilitasi in Palestina nel 1920, diventa Primo Ministro dello Stato di Israele.



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